Ne L'uomo che guardava passare i treni, Kees Popinga, il protagonista di questo romanzo del 1938, che può essere considerato la punta più alta mai raggiunta da Georges Simenon nella sua sterminata produzione narrativa, e un onest’uomo olandese, agiato, con moglie e figli e vita tranquilla. Ma improvvisamente la bancarotta fraudolenta del suo datore di lavoro lo mette di fronte alla prospettiva di un inevitabile tracollo finanziario, alla quale egli reagisce in modo del tutto abnorme: abbandonata la famiglia, fugge da Groninga per nascondersi a Parigi, dove a poco a poco si trasforma in uno spietato assassino che uccide solo per il gusto di farlo e di sfidare la polizia.