A Luciano Bianciardi (1922-1971), scrittore e traduttore, dobbiamo molto. Traduttore di molti autori americani da Saul Bellow a Henry Miller. Li traduceva a poche lire la riga, lavorando come un pazzo chiuso in casa, dentro un piccolo appartamento di Milano, dove aveva incubi terribili " sognavo in inglese e non riuscivo a tradurre quello che avevo sognato".
La sua vita fu breve oltre che agra, dal titolo del suo romanzo più noto La vita agra (1962), a 49 anni e gli ultimi passati a tentare di uccidersi con la grappa o con il whisky, fra tristezza e solitudine. La biografia di Pino Corrias ricostruisce quegli anni di una Milano che non esiste più, fra trattorie e case editrici, grattacieli, locali notturni con quelle mille luci che Bianciardi voleva spegnere, in nome di una rivolta e di una rabbia vissuta in prima persona.