Un colpo di pistola chiude la vita di un ricco imprenditore tedesco. Forse un incidente? Un suicidio? Un omicidio? L'esecuzione di una sentenza? E per quale colpa? La risposta vera è un'altra: è una mossa di scacchi. Dietro quel gesto si spalanca un inferno che ha la forma di una scacchiera. Risalendo indietro, mossa per mossa, troveremo due maestri del gioco, opposti in tutto e animati da un odio inesauribile che attraversano gli anni e i cataclismi politici pensando soprattutto ad affilare le proprie armi per sopraffarsi. Che uno dei due sia l'ebreo e l'altro sia stato un ufficiale nazista è solo uno dei vari corollari del teorema. Kasparov disse una volta che gli scacchi sono il gioco più violento che esista, questo romanzo lo conferma, procedendo come una vera efferata partita a scacchi.
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Narrativa italiana