Qui si racconta il piacere e la disgrazia di avere in casa un artista, rissoso napoletano che quando la realtà non accoglie i suoi sogni la copre di insulti nella lingua folgorante e tremenda della sua città. L'ambientazione è un appartamento di Napoli durante il fascismo, personaggi sono Federì e Rusinè, lui ferroviera con il sogno di diventare pittore, lei con una naturale socievolezza ed eleganza soffocata nel ruolo di madre e sarta. Narra la storia il loro primogenito, che scrive scisso tra vecchi dolori e voglia di sciogliere i nodi di un lungo sordo conflitto. Premio Strega 2001.