Marilina Labruna vive in una Milano livida, popolata di donne solitarie e individui furbi che approfittano dei bisogni d'amore. Perciò lei quarantenne non brutta ma, peggio, bruttina, dovrà trovare un modo diverso di trionfare. Premio Bancarella 1993. "Marilina che aveva sempre considerato il suo corpo un 'entità poco decorativa e ostile, rinuncia a modificare il suo aspetto per compiacere gli altri e si accetta così com'è".
«... Buongiorno. Avete solo video, o altre cose? domanda. Il panzone cassiere solleva un sopracciglio e un pollice: "Di là". Lei si è calmata. Oltrepassa la tenda e nel retrobottega, ecco scaffali di videocassette di quelle giuste e, ben allineato su tre o quattro ripiani, tutto uno strumentario color rosa. Il primo passo è fatto, ora le piacerebbe mettersi a curiosare in santa pace, e invece no, sta arrivando un commesso dall'aria premurosa o sospettosa. "Desidera"...Marilina da massaia diligente risponde sbrigativa: "Un vibratore, che non costi molto"».
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