Angelo Canova (1781-1854) è stato un attore teatrale italiano. Come carbonaro venne arrestato nel 1821 a Venezia, processato insieme con Silvio Pellico, venne condannato a 5 anni di carcere, graziato di due anni, ritornerà al teatro formando una propria compagnia. Pubblicò le Lettere nel 1839, un trattato di recitazione e una storia del teatro.
"L’arte della recitazione non lasciando dietro lei che semplici reminiscenze, e non potendosi in suo onore erigere alcun durevole monumento, ne accadè che non si è molto riflettuto su tutto ciò che la costituisce... un attore eccellente pone in evidenza, per così dire, i sintomi della verità nei sentimenti nei caratteri, e ci mostra i certi indizi delle inclinazioni e de’ positivi tumulti del cuore... le parole esprimono meno di un accento, l’accento meno d’una fisonomia, e l’inesprimibile è precisamente ciò che un sublime attore ci fa conoscere. Queste filosofiche parole della Baronessa di Staël (L’Alemagna tomo II. cap. 127.) m’aveano da gran tempo fatto nascere desiderio che surgesse un qualcheduno, e lo bramai sempre italiano, che dasse opera a gittar sulla carta illustri pensieri sull’arte non vulgare, come i vulgari estimano, della recitazione, e dasse come una norma alla scuola degli attori futuri."