Il racconto si ispira a un fatto realmente accaduto, un processo ad alcuni studenti per aver ucciso un traditore. Fa parte di una delle due storie praghesi pubblicate nel 1899.
Siamo a fine ‘800 e la capitale boema è sotto il dominio austriaco. L’esistenza di alcuni cunicoli sotterranei attirano l’interesse di uno studente. Bohusch, brutto e deforme conosce uno di questi cunicoli.
Il suo desiderio è quello di farsi perdonare sia per il suo aspetto fisico, che per conquistare la fidanzata Frantischka, lo indurranno a rivelare un piano per la liberazione della città. Questa rivelazione sarà fatale ai ragazzi della Gioventù una sorta di società segreta e anche allo stesso Bohusch.
Rilke allude alla questione nazionale che negli anni della sua giovinezza era giunta a condizionare buona parte della vita pubblica in Boemia. Dal clima rivoluzionario e irredentista del '48 si erano sviluppate tensioni ormai insostenibili per gli estremismi delle due etnie. All'attività sovversiva dei nazionalisti cechi si contrapponeva l'anacronistico isolamento del gruppo austro-tedesco minoritario che nella conciliante politica amministrativa (editto sul bilinguismo del 1880, riforma elettorale del 1882, fondazione dell'Università ceca nel 1882) vedeva solo una minaccia ai propri privilegi.
Nel 1893 si svolse a Praga un clamoroso processo contro i membri della società segreta Omladína (Gioventù) che perseguiva la liberazione del popolo ceco dalla dominazione austriaca.
La polizia ne scoprì le tracce in seguito all'assassinio di uno dei suoi affiliati, Rudolf Mrva, sospettato di delazione dai suoi compagni. In questa storia praghese, che rielabora questi avvenimenti contemporanei, il presunto traditore porta il nomignolo di «Re Bohusch».
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