«Rimarremo qui come ruderi del passato»: è questa la sensazione che hanno i quattro vecchi che vivono a Braten, un gruppetto di case sperdute nella foresta svedese, ultima isola abitata nel progressivo spopolamento della regione.
E per ironica protesta contro un mondo che non sa più cosa farsene di loro, in cui non hanno più un ruolo e di cui non capiscono più granché, decidono di scrivere «Ruderi» sulla freccia che indica il sentiero per la loro fattoria, ben lontani dall'immaginare le conseguenze di quello scherzo in cui si sono inconsapevolmente lanciati e che li spingerà a prendere amabilmente in giro i turisti a caccia di antichità arrivati improvvisamente a sconvolgere la loro estate.
Pubblicato nel 1968 in questo romanzo veniamo a conoscenza di esistenze dimenticate, che appaiono vecchie e ridondanti in una Svezia moderna in costante sviluppo e razionalizzazione.
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Chi si ricorda di Yngve Frej