“Pietra calcarea” di Adalbert Stifter fu pubblicato nel 1853 nella raccolta “Pietre colorate”. Il racconto segue un umile prete di campagna e un ingegnere che diventa suo amico.

Attraverso frequenti incontri e la successiva malattia del parroco, l’ingegnere apprende la storia del sacerdote: un tempo ricco, ha scelto la vita clericale dopo una serie di eventi familiari e personali che lo hanno portato a dedicarsi agli altri con semplicità. Alla sua morte, il parroco lascia scritto nel testamento di destinare le sue modeste ricchezze alla costruzione di una scuola per i bambini del luogo, svelando la sua vera natura benefica e altruista. La comunità, ispirata dal suo esempio, contribuisce a realizzare il progetto, trasformandolo in un’opera di grande valore.
Nonostante sia una storia con una morale, nell’edizione originale l’opera si intitolava “Il povero benefattore”. Stifter la utilizza per inserire dettagliate descrizioni della natura, delle persone e dei loro stili di vita.
La storia si apre con un dibattito sulla natura dei doni spirituali. Alcuni sostengono che siano distribuiti in modo non uniforme, altri credono che siano sempre presenti in eguale misura, mentre altri ancora considerano la ragione il dono più elevato. Questa introduzione invita il lettore a meditare sulle qualità del sacerdote, che all’apparenza sembra mancare di doni esteriori, ma che in realtà possiede una profonda bontà e spiritualità.
Il prete di campagna vive in condizioni di estrema povertà, ma la sua esistenza è arricchita da una profonda spiritualità e da atti di carità. Il narratore, pur godendo di una certa agiatezza, è affascinato dalla semplicità e dalla profondità del prete.
L’ambientazione con le sue colline di pietra calcarea, il fiume e la sabbia, riflette la natura austera e semplice della vita del prete. La bellezza del paesaggio emerge attraverso gli occhi del prete, che lo vede con uno sguardo di profonda accettazione e apprezzamento.
Il sacerdote condividerà con il narratore il suo passato, affidandogli una copia del suo testamento. La storia svela le origini del sacerdote come figlio di un facoltoso conciatore e le ragioni che lo hanno spinto a scegliere una vita di ascetismo e servizio.
Dopo anni di contatto epistolare, il narratore scopre della scomparsa del sacerdote. L’apertura del testamento svela la vera missione della sua vita: tutelare i bambini e assicurare loro un’istruzione.
“Pietra calcarea” non è soltanto una narrazione di eventi, ma un’immersione profonda nella natura umana, nella spiritualità e nella carità. La figura del prete, con la sua umiltà, determinazione e dedizione, diventa un’inesauribile fonte d’ispirazione e riflessione. Questo racconto ci spinge a riconsiderare le nostre priorità e a scoprire un significato più profondo nella vita.
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Pietra calcarea, ed. Sellerio 1989
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