Il guardiano del faro è un racconto di Henryk Sienkiewicz pubblicato nel 1881 sulla rivista ” Niwa” e poi in volume nel 1882. Narra la storia di Skawinski, un emigrante politico polacco che gestirà un faro situato su un’isola vicino a Panama.
L’autore
Lo scrittore polacco Henryk Sienkiewicz (1846-1916) che ricevette il Nobel nel 1905 è celebre per il romanzo storico Quo vadis ? del 1896 divenuto un bestseller mondiale.
Proveniva da una famiglia nobile piuttosto povera. Il suo primo romanzo fu Invano (1872) e, successivamente, la trilogia: Il diluvio, Col ferro e col fuoco e Il signor Wołodyjowski, che ebbero un grande successo nella sua terra d’origine.
Divenuto famoso in Polonia lo scrittore compì alcuni viaggi all’estero, fra cui in Russia, Germania, Francia, Svizzera, Stati Uniti e Italia.
Fu proprio in Italia che trovò l’ispirazione del suo romanzo più famoso. Mentre si trovava a Roma nel 1893 in un hotel fece amicizia con il pittore polacco Henryk Siemiradzki.
Questo gli mostrò la Chiesa del Domine quo vadis tra la via Appia Antica e la via Ardeatina, nel pavimento della cappella c’era una parte della vecchia strada con l’impronta di un piede; secondo la tradizione qui Cristo avrebbe incontrato Pietro in fuga da Roma e risposto al quesito dell’apostolo: «Domine, quo vadis?» ovvero “Signore, dove vai?”, alla risposta di Gesù, «Venio Romam iterum crucifigi», “Vado a Roma a farmi crocifiggere di nuovo”, Pietro ritornò indietro.
L’origine del racconto
Il guardiano del faro venne scritto durante i viaggi che Sienkiewicz fece negli Stati Uniti tra il 1876 e 1878.
L’autore del racconto afferma che la trama si basa su un evento reale di cui Julian Horain, un giornalista polacco, scrisse nella sua corrispondenza dall’America alla Gazeta Polska nel 1877.
“L’uomo si chiamava Sielawa – scrive il giornalista – era altamente istruito, giusto e nobile, ma aveva una strana mania: ovunque fosse, gli sembrava di essere spiato, inseguito e perseguitato da qualcuno dei governi europei. Pertanto, non poteva restare da nessuna parte a lungo, e nemmeno mantenere rapporti amichevoli duraturi con nessuno.
Dopo aver lasciato l’Europa (credo nel 1848) visitò il Capo di Buona Speranza, il Madagascar, l’Australia, l’America del Sud, l’America Centrale e infine gli Stati Uniti.
Mi diceva spesso che considerava questi pochi anni i momenti più felici della sua vita. Attraversò Panama, adempiendo al suo dovere di guardiano del faro di fronte al porto di Colón.
Distratto da un libro
Il suo compito era accendere o spegnere la lanterna ogni sesta ora. Viveva a 10 miglia dalla riva, solo, su uno scoglio solitario, da cui non si allontanò per 26 mesi.
Gli veniva portato del cibo ogni due settimane (a volte uccelli vivi o pecore, perché in questo clima è impossibile mantenere la carne fresca per mezza giornata).
Una volta gli fu spedito un pacco con giornali e libri polacchi – e questo lo scacciò da questo paradiso solitario in cui viveva più felice.
Tra i libri inviati figurava anche il romanzo “Murdelio” dello scrittore Zygmunt Kaczkowski.
Ebbene, in una giornata nebbiosa, Siellawa era così assorbito dalla lettura di questo romanzo accanto alla lampada che inevitabilmente si dimenticò di accendere quella della lanterna.
Ciò indirizzò male una nave, provocando un naufragio. Denunciato, Siellaw perse il posto.
Da quel momento in poi odiò i libri e chiamò “Murdelio” chiunque sospettasse di avere intenzioni malevole nei suoi confronti.
Attribuì l’invio dei libri all’intrigo [zarista]. A New York lavorò in una farmacia. Soffrendo di insonnia, usava la morfina o qualche altra droga pericolosa, perciò si dice si sia avvelenato. Solo pochi giorni dopo la sua morte, i suoi connazionali lo vennero a sapere e accorsero a seppellirlo.”
La trama
Mieczysław Sielawa , e il suo destino divennero l’ispirazione per il personaggio principale del racconto chiamato Skawiński.
L’azione si svolge nel 1870 ad Aspinwall un’isola solitaria vicino a Panama.
Nei frammenti che lo scrittore narra vengono raccontati eventi accaduti a partire dal 1830, cioè dopo la rivolta di novembre in Polonia alla quale Skawiński prese parte.
Il protagonista è un vecchio polacco, in cerca di un lavoro tranquillo in un luogo dove poter vivere stabilmente.
Ha condotto una vita turbolenta e ha combattuto in molte guerre e rivolte . Dopo aver intrapreso varie attività, fra cui ramponiere, cercatore di diamanti e proprietario di una fabbrica di sigari, ha poi perso tutto ritenendosi perseguitato dalla sfortuna .
Una svolta nella sua vita sarà quella di accettare il lavoro di guardiano del faro ad Aspinwall.
Qui troverà la pace desiderata , conducendo una vita ascetica, praticamente senza mai lasciare il faro. Ammirando la natura e facendo amicizia con i gabbiani che visitano il suo faro.
Il libro che darà una svolta
Un giorno, oltre alle provviste di cibo, Skawiński riceverà un pacco di libri dalla Società Polacca con sede a New York, istituzione alla quale il guardiano del faro aveva precedentemente inviato metà del suo stipendio mensile, perché comunque non era necessario a lui.
La spedizione includeva una copia di Pan Tadeusz dello scrittore Mickiewicz, considerata l’epopea nazionale polacca.
Durante la lettura, dimenticò dove si trovava. Si sentiva come se fosse tornato nella sua terra natale, la quale gli mancava moltissimo.
Alla fine cadde in un sogno profondo sognando la sua Polonia.
Ma la mattina dopo ricevette la notizia che una nave era naufragata a causa della sua negligenza.
Solo allora si accorse di non aver acceso la lanterna. Fu licenziato dal lavoro e dovette intraprendere nuovi sentieri erranti.
“…alcuni giorni dopo fu veduto a bordo di una nave che lo portava a New York. Quell’infelice aveva perduto il posto… per le nuove strade della vita portava al petto il suo libro e di tanto in tanto lo serrava contro di se come se temesse di perdere anche quello…”
In cerca di un posto nel mondo
In precedenza, prima di accettare il posto, durante un colloquio con il console si scopre che l’uomo anziano con i capelli grigi e e la pelle bruciata dal sole, nella sua vita ha vissuto molti eventi positivi, ma anche deprimenti.
Lasciò il suo Paese, lottando coraggiosamente per difendere altri Paesi “per la vostra e la nostra libertà”. Da molti anni in cerca del suo posto nel mondo, sarà solo ad Aspinwall che inizierà la sua vita pacifica , libera da disordini e guerre.
La novella racconta la storia di un uomo emigrato dalla sua terra natale, che sta ancora cercando il suo posto sulla terra, ma il suo pensiero va sempre al suo amato paese d’origine.
Il vagabondare di Skawiński non ha meta, e Sienkiewicz dimostra che la letteratura può essere portatrice di valori patriottici, commuovendo il lettore tra nostalgia e speranza.
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