Macchie gialle sui libri: cause, prevenzione e consigli per conservarli a lungo


Scopri perché i libri ingialliscono, come prevenire il deterioramento della carta e i migliori consigli per la conservazione dei libri antichi e moderni.

 

L’ingiallimento dei libri. Cause principali

L’ingiallimento dei libri è un fenomeno comune causato principalmente dalla degradazione della carta nel tempo. La carta è un materiale igroscopico, cioè assorbe molecole dall’aria, e alcune sostanze in essa contenute reagiscono chimicamente, alterandone il colore.

Il deterioramento della carta avviene per molti fattori vari, sia interni (come la composizione della carta stessa, la presenza di lignina, metalli, acidi residui) sia esterni (umidità, temperatura, luce, inquinamento atmosferico).

La lignina, sostanza chimicamente molto più complicata della cellulosa è molto instabile.

“Differentemente, la documentazione cartacea della civiltà contemporanea potrebbe essere destinata a scomparire nell’arco di circa un secolo dalla sua produzione. Basti pensare alla carta usata per i quotidiani che contiene generalmente più del 50% di pasta meccanica di legno: già dopo pochi anni può notevolmente ingiallire e, se esposta al sole, questo processo può prodursi anche
in un solo giorno. ” (fonte Unina, restauro e conservazione)

Tra i segni più evidenti dell’ingiallimento dei libri troviamo il cosiddetto foxing, ovvero macchie giallastre o brunastre, simili al colore del pelo di una volpe.

fioritura
immagine da Wikipedia

Fattori interni: qualità della carta e composizione chimica

La velocità con cui la carta ingiallisce dipende in gran parte dalla sua composizione chimica. Le carte economiche, spesso contenenti lignina e metalli residui, si ossidano più rapidamente. Le carte di qualità superiore resistono meglio al passare del tempo.

Fattori esterni: umidità, luce, polvere e inquinanti

Anche le condizioni ambientali influenzano l’ingiallimento dei libri e l’invecchiamento della carta:

  • Luce solare diretta: accelera la degradazione. Evita di conservare i libri vicino a finestre esposte.
  • Umidità eccessiva (>60%): favorisce la comparsa di muffe e batteri, oltre a danneggiare rilegature e copertine.
  • Polvere e fumo: si depositano sulla carta, attirano insetti e causano odori persistenti.
  • Temperature elevate o variabili: accelerano il degrado della carta.

L’ambiente ideale per conservare i libri è con temperatura tra 18 e 22°C e umidità tra il 40% e il 50%. Evita soffitte, scantinati e ambienti soggetti a sbalzi termici o infiltrazioni.

Fluttuazioni di temperatura e umidità estreme sono dannose accelerando il deterioramento e portando a danni visibili come carta increspata, inchiostro che si sfalda, copertine che si deformano . 

Anche se queste raccomandazioni possono risultare difficili da attuare in molte biblioteche e archivi, così come in contesti domestici, l’esperienza e i test scientifici dimostrano che mantenere livelli moderati e stabili di temperatura e umidità relativa prolunga significativamente la durata dei materiali.

Insetti e microrganismi: i nemici invisibili dei libri

Tra gli insetti più comuni che attaccano i libri troviamo:

Anobio: si nutre di carta, legno e materiali vegetali ricchi di amido.

Pesciolino d’argento (Lepisma saccharina): attratto da colla e materiali zuccherini usati nelle rilegature.

Una pulizia regolare previene la loro proliferazione.

Come pulire e conservare correttamente i libri

Secondo il NEDCC (Northeast Document Conservation Center), per la pulizia dei libri si consiglia:

  • Aspirapolvere con filtro HEPA
  • Panni elettrostatici (non piumini che spostano la polvere)
  • Evitare prodotti umidi o chimici

Una pulizia impropria può danneggiare i materiali, mentre una manutenzione accurata ne allunga la durata.

Efflorescenze e muffe: come riconoscerle

Muffa: macchie permanenti, visibili anche dopo la rimozione.

Efflorescenze: cristalli bianchi causati da sali o grassi. Non sono dannosi come la muffa, ma indicano umidità elevata.

L’efflorescenza ha un aspetto bianco, cristallino. Entrambi i problemi possono essere causati da alti livelli di umidità. Sebbene sgradevoli, questi problemi sono innocui e non sono motivo di preoccupazione, rispetto alla muffa vera e propria.

Purtroppo non si può eliminare il processo d’ingiallimento dei libri e invecchiamento della carta, considerato irreversibile, ma si può prevenire.

Prevenzione: come evitare l’ingiallimento dei libri

Ecco alcuni consigli pratici per evitare che i tuoi libri ingialliscano:

  • Conserva i libri in ambienti ventilati, con luce indiretta e umidità controllata
  • Non esporli alla luce solare intensa
  • Evita accumuli di polvere e residui alimentari che attirano insetti
  • Prediligi scaffali chiusi o con protezioni
  • Controlla periodicamente lo stato di copertine e pagine

Per esempio questo volumetto della Bur grigia Rizzoli risalente agli anni ’50, dopo quasi 70 anni, nonostante sia su carta economica, relativamente non ha risentito molto del passare del tempo, probabilmente è stato mantenuto chiuso in un locale adeguato.

Vita di Dante – Tommaso Gallarati Scotti; ed. Bur Rizzoli 1957

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Arsenico e piombo nei vecchi libri

Il “verde di Parigi” ha un nome affascinante, ma dietro si cela un pericolo.
Nell’Ottocento, il “verde di Parigi”, era un colorante a base di arsenico, e veniva utilizzato per rendere più attraenti i libri stampati su tela.

Con la diffusione popolare dei libri, dopo il cuoio, si cominciò a stamparli su tela e a usare pigmenti colorati, per renderli più attraenti.

Tuttavia, questo pigmento era tossico, a base di acetato arsenito di rame, il cui nome deriva dal fatto che nell’800 fu usato per derattizzare le fogne di Parigi, molti lo apprezzavano la sua brillantezza.

Questo pigmento contaminava molti oggetti, mettendo a rischio la salute senza che se ne riconoscesse il pericolo.
Col tempo questa tinta velenosa è stato abbandonata, ma i libri contaminati sono sopravvissuti.

La pericolosità è stata scoperta per caso nel 2019, Melissa Tedone, responsabile della biblioteca presso il Winterthur Museum, Garden and Library nel Delaware, negli Stati Uniti, mentre conservava uno dei libri della biblioteca, *Rustic Adorments for Homes and Taste* del 1857 , notò attraverso un microscopio che alcuni frammenti dell’amido tinto di pigmento verde utilizzato per rinforzare la tela del libro si stavano sfaldando.

La responsabile fece analizzare i campioni utilizzando uno spettrometro a fluorescenza a raggi X sulla sostanza mostrando che conteneva rame e arsenico.
Una preoccupante emergenza scoperta anche dall’Università di Düsseldorf e altre istituzioni bibliotecarie in tutto il mondo.

Le biblioteche hanno reagito chiudendo temporaneamente settori e mettendo in quarantena migliaia di volumi per valutare il rischio. Alcune istituzioni stanno sviluppando test rapidi per individuare la presenza di composti tossici.

Per fare fronte a questa minaccia, è stato istituito il “Poison Book Project“, un’iniziativa di ricerca coordinata dal Winterthur Museum, Garden & Library e dall’Università del Delaware. Questo progetto cerca di identificare pigmenti potenzialmente tossici nei libri, e catalogare le opere nocive.

Oltre il 50% delle rilegature in stoffa del XIX secolo analizzate per questo progetto fino ad oggi contengono piombo nella tela del libro, in una vasta gamma di colori.

L’inalazione di particelle del colore di queste copertine chiamato “Verde di Parigi” può causare vari sintomi, dallo stordimento, a vari problemi cardiaci e neurologici.

Tra le edizioni di libri di autori famosi c’è per esempio “The uncommercial traveller”, di Charles Dickens (London, Chapman and Hall, 1866), poi  “A chronicle of the conquest of Granada”, di Washington Irving (London, Henry G. Bohn, 1850); “The lady of the lake”, di Walter Scott (Boston, G.W. Cottrell, 1857) e la lista continua.
Per quanto riguarda i titoli italiani i presenti nella lista del Poison Book Project sono almeno due al momento: “Della vita di Antonio Canova”, di Melchior Missirini (Prato, Frat. Giachetti, 1824) e “Dissertazione sulla patria de Christoforo Colombo”, di Felice Isnardi (Pinerolo, per i tipi di Paulo Ghighetti, 1838). 

Quindi attenzione se avete in biblioteca libri del 1800 con un strano colore verde smeraldo.

Nella foto un esempio ( Evan Krape, University of Delaware)

 

Curiosità: un biscotto vecchio di 50 anni

Università di Cambridge

immagine Università di Cambridge

Nel 2020 i bibliotecari dell’Università di Cambridge sono rimasti sbalorditi, dopo aver aperto un volume dell’epoca Tudor vecchio di 500 anni e aver trovato un biscotto di 50 anni fa, mangiucchiato a metà e incastrato tra le pagine.

Si ritiene che uno studente maldestro abbia lasciato cadere quello che sembra essere un biscotto con gocce di cioccolato mentre sfogliava il libro negli anni ’70.

Il volume venne donato proprio nel 1970, si tratta di un libro del 1529 Evangelium Joannis Tractatus che rappresenta una delle opere di Sant’Agostino conservato ora nell’archivio dei libri rari dell’università dove non sono ammessi cibo, bevande o altro.

Emily Dourish, vice custode di libri rari e primi manoscritti, colei che ha fatto la strana scoperta, spiega a The Sun:

“Era probabilmente uno studente che lesse il libro più di 50 anni fa che poi accidentalmente lasciò cadere un biscotto e se ne dimenticò”.
“All’epoca quando abbiamo ricevuto il libro, qualcuno gli avrà dato una breve occhiata e quindi lo avrà archiviato. Da allora nessuno lo ha mai aperto correttamente. “

I restauratori sono stati in grado di rimuovere le briciole secche e friabili in decomposizione, ma è rimasta una macchia di grasso su una pagina scritta a mano.

La bibliotecaria delle collezioni speciali dell’università ha twittato in tono ironico: “Per riferimento futuro, abbiamo dei segnalibri di carta privi di acidi per contrassegnare le pagine. Ma per favore, non usate prodotti da forno. ” 

Il bibliofilo inglese William Blades (1824 – 1890) nel suo libro “I nemici dei libri” oltre ai classici elementi nocivi per i libri come l’acqua, il fuoco, il calore, inserisce anche la trascuratezza nel lasciarli impolverare, l’ignoranza e la bigotteria.

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