Titanic: la storia vera raccontata da un sopravvissuto


Archibald Gracie fu uno dei sopravvissuti alla tragedia del Titanic avvenuta il 15 aprile 1912. Egli sopravvisse salendo a bordo di una scialuppa rovesciata poi scrisse la propria testimonianza nel libro “La verità sul Titanic”.

Titanic
immagine Wikipedia

Gracie s’imbarcò a bordo del Titanic a Southampton il 10 aprile 1912 e gli venne assegnata la cabina di prima classe.

Trascorse gran parte del viaggio con la compagnia di varie donne che poi si salvarono.

«Penso che i lettori abituati a racconti di avventure elettrizzanti saranno felici di apprendere in prima persona l’eroismo mostrato sul Titanic da coloro ai quali è mio privilegio e triste dovere pagare questo tributo. Limiterò i dettagli della mia narrazione per la maggior parte a ciò che ho visto, fatto e ascoltato personalmente durante quel viaggio inaugurale del Titanic, che non è stato mai dimenticato, conclusosi con il naufragio e l’affondamento intorno alle 2.22 di lunedì 15 aprile 1912, dopo aver colpito un iceberg con la perdita di 1.490 vite»

Gracie socializzò con un gruppo di passeggeri chiamato “la nostra coterie”, il nostro circolo.

Trascorse anche del tempo a leggere libri che aveva trovato nella biblioteca di prima classe e a discutere della guerra civile con l’imprenditore Isidor Straus .

Era conosciuto tra gli altri passeggeri di prima classe come un instancabile narratore con una scorta inesauribile di storie sulla guerra civile americana in generale.

Un segno premonitore

Insieme a Straus assistettero come segno premonitore a un mancato scontro con una nave passeggeri britannica la SS New York ferma sul molo, mentre lo spostamento dell’acqua del Titanic provocò un ondata che tolse la nave più piccola dai suoi ormeggi e causò quasi una collisione.

Straus e sua moglie furono due delle centinaia di vittime quella mattina del 1912, vennero visti abbracciati per l’ultima volta sul ponte.

Il 14 aprile, Archibald pensò di aver trascurato la sua salute, quindi fece qualche esercizio fisico sui campi da squash e qualche nuotata nella piscina della nave.

Pranzò presto e trascorse il resto della giornata a leggere e socializzare. Andò a letto presto, con l’intenzione di iniziare subito la mattina successiva una partita sui campi da squash della nave.

Non immaginava che quella partita non l’avrebbe mai giocata.

L’impatto

Verso le 23:45, Gracie venne svegliato da una scossa. Si sedette e si rese conto che i motori della nave erano fermi e si vestì parzialmente, indossando una giacca Norfolk sopra i suoi abiti normali.

Raggiunto il ponte si rese conto che la nave si stava inclinando leggermente. Ritornò nella sua cabina per mettersi il giubbotto di salvataggio e sulla via del ritorno trovò le donne che aveva accompagnato.

Le scortò fino al ponte della barca e si assicurò che entrassero nelle scialuppe di salvataggio. Quindi recuperò alcune coperte per le donne nelle barche e insieme al suo amico Smith aiutò il secondo ufficiale Charles Lightoller a riempire le scialuppe di salvataggio con donne e bambini.

Mentre la parte anteriore della nave affondava sotto la superficie e l’acqua arrivava verso di loro, Gracie afferrò una maniglia e si tirò sul tetto del ponte.

La risacca causata dall’affondamento della nave spinse giù Gracie; si liberò dalla nave e salì in superficie vicino alla scialuppa pieghevole rovesciata.

Si arrampicò sulla scialuppa di salvataggio capovolta insieme a una dozzina di altri uomini nell’acqua.

Il suo amico Clinch Smith scomparve, e i suoi resti non vennero mai ritrovati.

Le memorie in un libro postumo

Nel suo libro di memorie, Gracie ipotizza che Smith si sia impigliato nelle corde e altri detriti sulla nave, senza riuscire a liberarsi.

Gracie tornò a New York a bordo del Carpathia e iniziò immediatamente un libro sulle sue esperienze a bordo del Titanic.

Il suo è uno dei racconti più dettagliati degli eventi della serata; trascorse mesi cercando di determinare esattamente chi ci fosse in ciascuna scialuppa di salvataggio e quando si verificarono determinati eventi.

Ma Archibald Gracie morì prima che potesse finire di correggere le prove del suo libro, pubblicato nel 1913 con il titolo originale, The Truth About the Titanic diventerà un punto di riferimento sui fatti della tragedia.

Non si riprese mai dal trauma vissuto durante l’affondamento del Titanic. Essendo diabetico, la sua salute fu gravemente danneggiata dall’ipotermia e dalle lesioni fisiche subite.

Morirà di complicazioni dovute al diabete il 4 dicembre 1912, meno di otto mesi dopo l’affondamento.

Il personaggio di Grace è stato rappresentato diverse volte al cinema un esempio è dall’attore Bernard Fox nel film Titanic (1997) di James Cameron, dove parla con un accento inglese incongruo nonostante sia americano.

Curiosità

CHARLES DICKENS molto prima dell’affondamento del Titanic, nel dicembre 1856 pubblicò sulla sua rivista Il naufragio della Golden Mary un racconto con delle strane analogie con il naufragio del Titanic .

La Golden Mary descritta da Dickens è un veliero di nuova costruzione che trasporta più di quaranta persone fra passeggeri e membri dell’equipaggio. Partita dalle coste dell’Inghilterra è diretta verso la California per commercio di pepite d’oro, colpita da un iceberg affonderà al largo delle coste di Capo Horn.

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